La storia dell’alpinismo


Gian Piero Motti, aggiornata al 1993 da Enrico Camanni

La storia…
Opera ricca, racconto ed interpretazione di (quasi) duecento anni di
alpinismo. Letta con gli occhi di quarant’anni dopo appare chiaramente
‘datata’ (ma è l’autore stesso a riconoscere il rischio…) e spesso un po’ naïf
alla luce degli sviluppi che si sono poi avuti nell’alpinismo e
nell’arrampicata. Da leggere per la visione di insieme che offre, tenendo
sempre presente che le opinioni sono il prodotto dell’epoca in cui fu
scritta, e che quindi richiede un confronto critico con altre fonti per poter
essere pienamente apprezzata.

…e chi l’ha scritta
Nasce a Torino nell’agosto 1946. Di famiglia agiata, può permettersi di
vivere di montagna e non avrà mai problemi a manifestare la sua
estrazione borghese. Si accostò giovanissimo alla montagna e nel 1972
venne ammesso nelle file del Club Alpino Accademico Italiano. L’anno
seguente entrò a far parte anche del GHM (Groupe de haute montagne)
francese e, a metà degli anni Settanta, aveva alle spalle una notevole
attività alpinistica. Un curriculum da invidia, che è tuttavia rimasto almeno
in parte nell’ombra, in pratica oscurato dalla ingente mole di articoli,
monografie, introduzioni, traduzioni, opere di grande respiro alle quali
Motti lavorò con alacre puntiglio.
Il passaggio di Gian Piero Motti nel mondo dell’alpinismo ha rappresentato
un’autentica boccata di aria fresca: la sua apertura mentale e l’avversione
verso il provincialismo permisero all’ambiente di avvicinarsi alla scuola
francese prima e a quella americana poi, cioè di adeguarsi ai tempi
Muore suicida nella notte tra il 21 e il 22 giugno 1983, a soli 36 anni.

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19 Luglio, 2020
Pubblicato da: Amministrazione Edelweiss


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